Storia del Mérens

Il Mérens, ovvero Poney Ariegeois, detto anche Merengais, Meringais o Cheval de Merens, é un cavallo di origine francese, dal nome conteso, comunemente chiamato anche Prince noire d’Ariege, menzionato ufficialmente per la prima volta nel 1866.

Intimamente legato alla sua terra di origine, affonda le sue radici nella valle dell’Ariege, nei Pirenei centrali, nel sud della Francia, e nel nord della Spagna, nei pressi di Andorra.

Tradizionalmente allevato nel villaggio dell'Ariège di Merens-les-Vals, ne estrapola così il nome della razza.
Il cavallo di Mérens gioca un ruolo fondamentale nella storia, come testimoniano numerosi miti e leggende.
E’ comunemente detto che sia "già presente nella notte dei tempi’’.
Questo cavallo selvaggio calca le montagne nel periodo Quaternario circa 15000 anni fa, adattandosi a un clima rude e freddo dove si trova costretto a risalire le vallate, spostandosi sui rilievi montuosi, per sfuggire al riscaldamento climatico, accompagnando cosi l’ultimo periodo dell’era glaciale.

Viene raffigurato 13000 anni fa nelle pitture rupestri, realizzate sulle pareti delle grotte di Niaux.

I dipinti e incisioni rinvenuti sono fortemente naturalistici, con una particolare attenzione ai dettagli e alle proporzioni.

La teoria del Dott. in veterinaria Paul Prunet racconta di un cavallo ariano vissuto nella seconda migrazione Americana 60000 anni prima della nostra era.
Sembrerebbe così che la razza risalga alla preistoria.

Il cavallo di Mérens è stato addomesticato a partire dall’era neolitica, o dall’età del bronzo, dove la selezione dell’uomo fa poco a poco evolvere il modello verso l’attuale.
Giulio Cesare li descrive con minuzia in un suo scritto riguardante la guerra contro i Galli, quando ci racconta della sconfitta di Crasso contro i Soziati e la loro cavalleria.

Dai "Commentari de Bello Gallico" leggiamo...
“Questi piccoli cavalli neri, capaci di resistere alle intemperie e dal manto molto folto simile ad un cappotto” Cit.

Con ottime probabilità il cavallo di Mérens venne utilizzato dai romani come cavallo da soma.
Questo piccolo cavallo nero è inoltre conosciuto e descritto con la sua caratteristica "barba" durante tutta l’antichità.

Possibili cavalli di Mérens sono egualmente menzionati nella cultura popolare, nei pressi di Bouan (Comune dei Midi-Pirenei Francesi), dove una celebre statuetta carolingia raffigura Carlo Magno montare quello, che dopo un analisi ben dettagliata, sembrerebbe un cavallo di Mérens.

In seguito, cavallo di Mérens, viene requisito dalla grande armata di Napoleone Primo, durante la campagna di Russia, per trainare i cannoni, come la gran parte dei cavalli rustici presenti in Francia nel diciannovesimo secolo,

Il cavallo di Mérens e’ stato a lungo utilizzato come cavallo di consegna o corriere, lo hanno usato agricoltori del luogo, viticoltori della Langue Doc, giardinieri e lavoratori portuali, i minatori stessi lo apprezzavano per la sua resistenza, mentre i contrabbandieri lo utilizzavano per affrontare l’impervio valico fra Spagna e Francia, carico di legna e minerali, poiché è noto per il suo senso dell’orientamento.

Alcuni cavalli di Mérens, nel 1872 vengono venduti alla fiera di Tarascon-sur-Ariege (Comune dei Midi-Pirenei), facendo sì che il nome Mérens diventi Tarasconnais.
Subito dopo la razza rischia di sparire a causa di incroci incontrollati, così gli allevatori di Hospitalet e Merens-les-Vals, combattono per riavere la razza pura, e ricercano puledri il più conformi possibile ai cavallI di Mérens originari, per iniziare un allevamento controllato.

Il cavallo di Mérens viene preservato da uomini fieri delle loro tradizioni, e il loro “piccolo cavallo di paese” viene utilizzato in diversi ambiti per la sua versatilità.

Nel 1908 viene creato il "controllo della razza" costituito dal presidente della società agraria dell’Ariege, Gabriel Lamarque, proponendo il concorso di razza.
Nel 1933 si crea il sindacato allevatori del cavallo di Mérens.
Nel 1948 apre lo STUD-BOOK (Libro genealogico di razza per delegazione ministeriale, assieme all’appoggio del servizio HARAS NATIONAUX e in particolare il sistema di identificazione dell’equide tramite l’assegnazione del numero SIRE).
Nel 1946 l’armata cessa definitivamente di utilizzare il cavallo di Mérens come cavallo d’artiglieria in montagna, cosa che corrisponde al declino della razza.

L’utilizzo della stessa si perde sino agli anni settanta, dove restano solo una quarantina di esemplari iscritti allo STUD-BOOK.
Per fortuna la stessa viene salvata da una società utopistica credente nella "Apocalisse Ecologica", che rilancia l’allevamento del cavallo di Mérens e l’economia locale.